Mbolela | Rifugiato. Un’odissea africana
Saperi. In assenza di un grande collettore politico prevalgono le specializzazioni, manca il dialogo tra i saperi e la frammentazione blocca le potenzialità del pensiero critico. Una parziale cartografia degli studiosi italiani di varie discipline
Cultura, Saperi, Università, Dialogo
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Mbolela | Rifugiato. Un’odissea africana

Segnaliamo l’uscita della traduzione italiana del libro di Emmanuel Mbolela, Rifugiato. Un’odissea africana (Agenzia X, 2018, 192 pagine). Dalla quarta di copertina:

C’è una sola verità: l’immigrazione è la conseguenza dei programmi del Fondo monetario internazionale e del saccheggio delle risorse da parte delle multinazionali. Non prendetevela con noi e puntate il dito sui veri responsabili.

Dopo il successo in Francia e Germania arriva finalmente nelle librerie italiane il libro di Emmanuel Mbolela, uno dei tanti esseri umani che rischiano la vita intraprendendo un viaggio disperato.

La differenza di queste pagine rispetto a molti altri memoir sull’argomento è che Mbolela è un attivista colmo di dignità con un’instancabile voglia di lottare. In ogni situazione ha sempre tenuto la testa alta, superando le difficoltà che ogni migrante deve affrontare: il racket della dogana, i trafficanti di carne umana, le imboscate nel deserto, il lavoro in nero e la terribile arroganza della polizia africana, per approdare poi in Marocco, dove è rimasto intrappolato per quattro anni. Proprio qui, insieme ad alcuni compatrioti, è riuscito a fondare l’Associazione dei Rifugiati Congolesi in Marocco (ARCOM) che ha promosso clamorose proteste.

La sua emozionante e drammatica narrazione ci pone davanti a una realtà di violenza e sfruttamento che le donne, ancor più degli uomini, devono subire giorno dopo giorno.

*

Emmanuel Mbolela è nato nel 1973 nella Repubblica democratica del Congo (ex Zaire), è stato perseguitato per ragioni politiche quando era ancora studente e nel 2002 ha dovuto abbandonare il suo paese. Ha viaggiato e lottato sei anni prima di ottenere lo status di rifugiato in Europa.

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